SLOT MACHINE: lite a Roma, uomo in fin di vita

ROMA – Brutta lite, quella che ha avuto luogo prima in un locale contenente slot machine, e poi in strada. La vittima del pestaggio è un uomo di 37 anni, trasportato al Policlinico Umberto I e attualmente in fin di vita. L’autore del pestaggio non è stato ancora individuato.

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Stava tranquillamente giocando alle slot machine di un bar di Montesacro, per cercare di svoltarla poco prima dell’inizio del weekend, ma qualcuno deve aver pensato di rovinargli la serata di venerdì. Così Daniele Ramaglia, un uomo di 37 anni, ora sta lottando tra la vita e la morte.

La brutale aggressione è avvenuta nel giro di pochi minuti, e in un primo momento non sembrano esserci delle spiegazioni. Il misterioso aggressore ha pestato a sangue Ramaglia con una mazza, iniziando il suo assurdo pestaggio dentro al locale e terminandolo sulla strada, in piazza Monte Gennaro.

Alla base di questa rissa, che in realtà ha visto solo uno dei due duellanti a picchiare e l’altro costretto a ricevere i colpi senza poter reagire, sarebbe stato il fatto che Ramaglia avrebbe preso posto alla slot machine anticipando, secondo le dichiarazioni di una ragazza presente, colui il quale lo avrebbe poi pestato.

Ramaglia in un primo momento sembrava cosciente, ma dopo qualche ora dal ricovero le condizioni si sono aggravate. Ora è intubato, assistito dai macchinari. I dipendenti del bar hanno raccontato che lo sconosciuto ha preso a bastonate l’uomo di 39 anni sia dentro che fuori il locale.

L’arrivo dei poliziotti del commissariato Fidene ha fatto sì che venissero fatti i controlli preliminari del caso dentro al locale, magari provando a raccogliere ogni genere di traccia per rintracciare l’aggressore, ma anche per sentire diverse versioni dei fatti.

Era una furia, lo picchiava con una violenza inaudita in testa e sul torace“, ha dichiarato una delle persone presenti nel locale. I poliziotti hanno visionato le telecamere del bar e di via della Bufalotta che hanno registrato le fasi dell’aggressione. Ma le immagini non sarebbero sufficienti per individuare il picchiatore, che è poi fuggito facendo perdere le proprie tracce.

1 Commento

  1. il bar non sapeva nulla?! Tutte stronzate perché lavorava per loro come butta fuori ci sono testimoni che il balordo lavorava per loro, non era la prima volta che metteva le mani addosso alle persone a al bar sapevano tutto ed ora vogliono nascondere la verità!

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