L’Avvocato Riccardo Di Rella esperto di Poker live su Gioconews.it fa il punto della situazione analizzando i rischi del poker live in Italia a livello penale e amministrativo nei club e circoli di poker. L’articolo inizia cosi: “Il poker live è a rischio. Vengono commessi illeciti di due categorie, penali e amministrativo-fiscali. Continua: …anche se non voglio essere portatore di presagi nefasti, ho paura che prima o poi tutto questo sfoci in qualcosa di pericoloso per il nostro settore”.
L’intervista prende come punto di partenza la sentenza della Corte di Cassazione. Questa sentenza ha delineato i requisiti necessari ad un gioco lecito e ha riconosciuto ai tornei di Texas Hold’em svolti secondo quei criteri, il rango di gioco di abilità al pari di golf, calcio e bridge.
PROLIFERARE DEI CIRCOLI DI POKER
Si legge: “Il proliferare dei circoli di Poker, a seguito della sentenza che ha convinto, tranne rari casi iniziali, le forze di polizia a desistere dalla repressione del gioco a prescindere, ha determinato un inevitabile aumento dell’offerta a fronte di una domanda, se non in calo, comunque identica agli anni passati”.
Da quello che emerge dai dati dei Casinò Nazionali, è in calo è il numero di giocatori che vanno nelle case da gioco con regolare concessione governativa. Queste soffrono una concorrenza che è dilagata andando oltre qualsiasi limite anche quello che poteva essere delineato dalla sentenza di Cassazione di riferimento.
L’articolo continua: Investimenti non contenuti e l’errata convinzione che il circolo sia un’impresa commerciale, hanno determinato una politica commerciale e concorrenziale che, dalle prime fasi certo spinte ma comunque lecite, è sfociato nei tavolini di cash game (nelle diverse varianti e chiamati nei modi piu creativi), nei re-entry anche illimitati, e in tutte quelle formule che se adottate in un casinò o sulle piattaforme sono lecite, ma che se svolte in un circolo non lo sono.
“Gli illeciti commessi dai circoli si dividono principalmente in 2 categorie: illeciti penali e illeciti amministrativo-fiscali.
1) buy in che molto spesso sono tutto fuorché contenuti e che come tali sono vietati. Per capirci in un circolo mi sentirei di ritenere lecito alla luce di quanto indicato dalla sentenza di Cassazione, un buy in MASSIMO di 250€ (che è il limite massimo anche per il gioco online n.d.r.).
4) garantiti così alti da non essere coperti dalle quote di ingresso e pertanto illeciti dovendo il montepremi essere determinato solo dalle quote di iscrizione”.Ma questi sono “solo” gli illeciti penali che sembrano trasformare un gioco lecito in gioco d’azzardo.
“Maggiore problemi, invece – spiega ancora Di Rella – arriveranno dalle violazioni amministrativo fiscali.
Anche ipotizzando che tutto si svolga lecitamente, quando si svolgono tornei con montepremi da decine di migliaia di euro con garantiti al primo di importi consistenti, cominciano i veri problemi.
Se invece, come nel caso dei circoli, non c’è tassazione alla fonte, è obbligatorio l’inserimento nella dichiarazione dei redditi tra i cosiddetti “redditi diversi” e sono anche soggetti a tassazione.
Per contestare l’omesso versamento delle imposte ai giocatori che vincono nei circoli, alle Fiamme Gialle basterà accedere alle pagine dei circoli di poker per rilevare le vincite consistenti che in alcuni casi vengono pubblicate anche sul noto sito The Hendon Mob.
LA VIOLAZIONE DELLE NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO.
Un altro importante aspetto citato dall’Avvocato Di Rella è la violazione delle norme anti riciclaggio. Questa violazione prevede sanzioni economiche dall’1% al 40% dell’importo, a carico sia di chi riceve il pagamento che di chi lo effettua. Per l’importo elevato dei premi che secondo la normativa vigente, se superiori ai 3000 euro, non possono essere effettuati in contanti.
CIRCOLI DI POKER – LE CONCLUSIONI
Nell’attuale quadro normativo ed in assenza di una legislazione dedicata, nell’articolo di gioconews.it l’Avvocato Di Rella parte dalla sentenza di Corte di Cassazione per delineare ed inquadrare una situazione che oramai in Italia è arrivata al suo punto di Non Ritorno. Da una parte le Case da Gioco con regolare concessione governativa con bilanci in passivo. Sono sostituti d’imposta, pagano le tasse, pagano i contributi e rischiano di mettere in crisi i livelli occupazionali. Dall’altra i circoli di poker sul territorio senza un chiaro inquadramento.
– Se un circolo di poker fa un torneo da €200, il giocatore deve sapere i rischi a cui va incontro se il torneo è con re-entry illimitato e supera i €250.
– Se un circolo fa un torneo garantito, il giocatore deve sapere i rischi a cui va incontro se un premio supera i €3000 previsti dalla normativa antiriciclaggio.
– Se un circolo fa altri giochi previsti solo nei casinò, il giocatore deve sapere i rischi a cui va incontro se si può prefigurare il reato penale di gioco d’azzardo.
– e se un circolo non è sostituto di imposta, il giocatore deve sapere i rischi a cui va incontro se non dichiara le vincite nella dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate e gli vengono contestate dalla Guardia di Finanza.
Si ringrazia Gioconews.it per la disponibilità alla citazione dell’articolo.
Per leggere l’intervista integrale di gioconews.it all’Avvocato Di Rella, puoi seguire il link seguente
Riccardo Di Rella: ‘Il poker live è a rischio sia penalmente che a livello amministrativo-fiscale’