SCOMMESSE: italiani sempre più pazzi del gioco, dati impressionanti

MILANO – Torniamo ad occuparci del rapporto tra lo Stato e il mondo del gioco d’azzardo. Questa volta ci soffermiamo sulle scommesse sportive, una vera gallina dalle uova d’oro. Si parla da anni di ridurre il raggio d’azione, ma invece non è più così.

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In Italia lo Stato gioca da anni due parti in commedia sul palcoscenico del gioco d’azzardo legale. Esso costituisce indiscutibilmente una delle entrate più cospicue nelle sue casse. L’aver esteso sempre di più a nuove forme di gioco legale non sta fermando il mondo “in nero”.

Il dato sulle scommesse da parte degli italiani è ormai diventato eclatante. La consapevolezza da parte dello Stato sulle conseguenze negative della ludopatia è crescente. Soprattutto per le persone che rientrano nei ceti con i redditi più bassi.

Scommesse, esempio lampante di ludopatia

Da anni lo Stato promette centralmente interventi organici di riduzione del fenomeno. Ma questi vengono sempre rinviati con il tempo. Di contro, ormai circa 500 Comuni hanno emanato per conto loro ordinanze restrittive nei confronti del fenomeno.

Purtroppo non è eccessivo dire che lo Stato su questo tema mostra di giocare anch’esso. Una contraddizione sempre più evidente, lampante anche sul piano legislativo. E ce ne possiamo rendere conto leggendo tra le righe della nuova Legge di Stabilità.

Essa prevede una crescita nel contributo di entrate dal settore dei giochi pubblici. Sono indicati incassi per 5.935 milioni di euro, rispetto ai 5.674 che erano contemplati nel 2016. Le entrate erariali complessive da giochi sono state di 8,8 miliardi nel 2015, rispetto a 8,2 nel 2014.

Giro di affari miliardario

Il sistema italiano dei giochi pubblici con vincita in denaro continua a stabilire dei record. Nel 2015 si è registrata una raccolta di quasi 88 miliardi di euro. Sono state pagate vincite ai giocatori per 70,98 miliardi e garantite entrate erariali per 8,86 miliardi.

La restante quota, 7,8 miliardi di euro, remunera le imprese attive nell’offerta di gioco. Il mondo delle scommesse, da questo punto di vista, è chiaramente parte molto attiva. E le cifre svelano in maniera chiara quanto la gente tenti sempre più la fortuna per cercare la svolta.

Diffusione sempre più ampia

La presenza sempre più massiccia di punti di raccolta delle giocate, è un altro dato lampante. Sono circa 14.000 i centri scommesse legali distribuiti nel territorio nazionale. Circa il 20%, ovvero ben 2.760, sono presenti in Campania, dove si piazza una scommessa ogni cinque.

A seguire troviamo La Lombardia, che presenta nel proprio territorio ben 1.708 punti di raccolta. A completare il podio ci pensa la Sicilia, con 1.627 centri scommesse attivi. Ma a fare paura è soprattutto il dato che riguarda i centri aperti in maniera illegale.

Punti vendita che consentono di giocare, nonostante non dispongano di tutte le autorizzazioni necessarie. Si servono di bookmakers che non potrebbero essere fruibili in Italia. Oppure sono locali aperti con altre finalità, ma che poi “aprono” al mondo delle scommesse.

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